Come mitigare gli effetti EMI (Electro Magnetic Interference)
Introduzione
EMI è l’acronimo di Electro Magnetic Interference, tradotto in italiano, Interferenza Elettromagnetica. Dalla sua definizione si può intuire che esso è un fenomeno non desiderato, poiché si tratta di un’interferenza, cioè un accoppiamento che produce un segnale indesiderato nei circuiti elettronici.
Il segnale elettrico accoppiato genera un rumore che si somma ai segnali già presenti nel sistema. Se l’entità dell’interferenza raggiunge livelli relativamente alti, essa può provocare malfunzionamenti del sistema.
L’interferenza elettromagnetica può essere prodotta sia da sorgenti naturali (per esempio un fulmine, le radiazioni prodotte dal Sole) o da sorgenti artificiali (trasmettitori cellulari, interruttori di potenza ecc.).
Qualsiasi sistema, dove è presente una tensione applicata e circola una corrente elettrica, esso produce un campo elettromagnetico, la cui intensità dipende dall’energia assorbita.
Il campo elettromagnetico prodotto da un circuito elettronico può accoppiarsi con un altro sistema, posto nelle vicinanze, e generare delle correnti indotte che originano un rumore additivo.
È ovvio, soprattutto per dispositivi di sicurezza, minimizzare l’accoppiamento elettromagnetico e gli effetti che esso può causare.
Infatti, grazie alla crescita esponenziale e della diffusione di dispositivi wireless come Bluetooth, WI-FI, telefoni cellulari e NFC ecc..
L’attenzione nei confronti di questo problema è aumentata notevolmente negli ultimi anni e in fase di progettazione di sistemi elettronici, si adottano soluzioni per mitigare il problema sia dell’emissioni che dell’accoppiamento.
Bisogna notare che il problema delle emissioni e dell’accoppiamento sono legati tra di loro, pertanto se in fase progettuale si adottano delle opportune soluzioni per limitare le emissioni, di conseguenza si ottiene lo stesso risultato sull’entità dell’accoppiamento.
Inoltre, c’è da considerare che la complessità dei sistemi elettronici, anch’essa è aumentata notevolmente insieme a livello d’integrazione e aumento della frequenza del clock.
In un unico contenitore abbiamo più sistemi che coesistono, per esempio il vostro PC o cellulare con il quale state leggendo questo articolo.
Anche in questo caso bisogna limitare al minimo le interferenze tra i vari dispositivi che compongono il sistema per evitare malfunzionamenti.
Cos’è un’interferenza elettromagnetica
Un’interferenza elettromagnetica è un’onda data dalla combinazione di un campo elettrico e magnetico che si trovano in un piano in cui le due grandezze oscillano con un angolo di 90° tra di loro, come in figura 1.
Un campo magnetico può essere attenuato con l’utilizzo di materiali ferromagnetici, mentre il campo elettrico subisce forti attenuazioni con materiali come i metalli che hanno un elevata conducibilità.
In prima analisi bisogna valutare quali dei due campi e predominante , in modo da schermare il nostro sistema con il materiale più idoneo.
Nella stragrande maggioranza dei casi il campo elettrico è quello prevalente, infatti, quasi tutti i sistemi elettronici sono di solito posti in contenitori metallici, proprio per ottenere un’ottima schermatura e una bassa emissione dei campi elettrici.
Le differenti tipologie di EMI
Le differenziazioni possono essere catalogate come di seguito:
- Naturali
- Artificiali
- La larghezza di banda dell’interferenza
- La durata temporale del disturbo
- Il tipo di accoppiamento
Interferenze elettromagnetiche naturali
Un esempio d’interferenza elettromagnetica naturale è il sun outage, a soffrire di questo tipo di fenomeno sono soprattutto i satelliti, infatti, in due periodi dell’anno, primo equinozio (febbraio e marzo) e il secondo equinozio (settembre e ottobre) la Terra si trova in una posizione quasi perpendicolare rispetto al Sole.
In queste condizioni l’energia elettromagnetica prodotta dal Sole raggiunge la massima intensità in alcune ore della giornata (dipende dalla locazione del satellite) e quando il satellite geostazionario si trova ad un certo angolo tra la Terra e il Sole (vedi figura 2 ) le comunicazioni, tra satellite e Terra sono interrotte date proprio dalla energia elettromagnetica prodotta dal Sole che colpisce le antenne del satellite.
Interferenze elettromagnetiche artificiali
Le interferenze artificiali sono quelle prodotte da sistemi costruite dall’uomo, per esempio due sistemi elettronici possono generare delle interferenze elettromagnetiche e influenzarsi tra di loro, un arco voltaico prodotto da una linea di potenza, un interruttore elettrico, un regolatore di tensione ecc..
Interferenze elettromagnetiche ad ampia banda
Quando l’interferenza elettromagnetica ha uno spettro in frequenza maggiore di qualche centinaio di megahertz, in questo caso, il disturbo è definito ad ampio spettro.
Interferenze elettromagnetiche a banda stretta
Quando la frequenza del disturbo occupa solo una piccola piccola parte dello spettro di frequenza che potrebbe anche essere una singola frequenza.
Durata dell’interferenza
Nell’analisi EMI, è fondamentale conoscere anche la durata dell’interferenza, in alcuni casi può essere continua oppure ad impulsi di durata molto breve. In funzione di questo parametro si puo’ valutare la soluzione piu’ opportuna per mitigare il disturbo.
Come si accoppia l’interferenza
Di seguito sono elencate le diverse cause di accoppiamento:
- Accoppiamento di radiazione
- Accoppiamento di conduzione
- Accoppiamneto capacitivo
- Accoppiamento induttivo/magnetico
Accoppiamento di radiazione
Quando un sistema emette una radiazione elettromagnetica che si propaga nello spazio se essa ha sufficiente energia può accoppiarsi con un altro sistema che si trova nelle vicinanze e causarne dei mal funzionamenti.
Accoppiamento di conduzione
Se due sistemi sono connessi tra di loro oppure semplicemente connessi all’alimentazione, il disturbo può propagarsi tramite i cavi di connessione oppure dal cavo d’alimentazione.
Accoppiamento capacitivo
Quando un condensatore è posto tra due parti di un circuito esso potrebbe trasferire la sua carica all’altro circuito.
Accoppiamento induttivo/magnetico
Quando si verifica una variazione di un campo magnetico, se ha energia sufficiente, induce una d.d.p. in un conduttore nelle vicinanze.
Accoppiamento di modo comune e differenziale
Quando si verificano un accoppiamento di conduzione, come descritti nel paragrafo precedente, esso si può manifestare in due modi:
- Modo differenziale
- Modo comune
Il modo differenziale si verifica quando fra due conduttori scorre una corrente (generata dal disturbo) in un loop chiuso, dove direzione del flusso di corrente è opposta nei due cavi (vedi Figura 3).
Mentre, il modo comune, il flusso di corrente nei due cavi ha la stessa direzione (vedi Figura 3).
I due modi di accoppiamento, per essere miticati, richiedono un diverso modo di filtraggio, ma in molti casi i due modi di accoppiamento coesistono.
Tecniche per mitigare l’EMI
Di seguito sono elencate le possibili soluzioni che possono essere usate anche in combinazioni tra di loro:
- Filtraggio
- Schermatura
- Messa a terra
Filtraggio
I filtri sono ampiamente usati per mitigare gli effetti EMI, in particolare sono usati per filtrare la tensione d’alimentazione connessa alla rete elettrica, dove si possono accoppiare moltissimi disturbi provenienti dai sistemi ad essa connessa.
Generalmente, i filtri della rete elettrica sono formati da due stadi, uno che filtra il rumore di modo comune e l’altro quello differenziale.
In figura 4 e’ indicato un tipico filtro di rete, dove Cx attenua il rumore di modo differenziale, mentre le due capacita’ CY quelli di modo comune.
Schermatura
La schermatura è usata per ridurre le emissioni di radiazioni elettromagnetiche dei circuiti elettronici oppure dei cavi di connessione.
In effetti noi possiamo immaginare la schermatura come una barriera contro le emissioni elettromagnetiche, infatti come abbiamo anticipato precedentemente, se schermiamo un sistema con materiale conduttivo esso non lascia passare il campo elettrico, mentre il materiale ferromagnetico è una barriera ai campi magnetici.
Schermando un sistema, la radiazione da esso emesso, viene riflessa, oppure assorbita o attenuata dalla schermatura, come in figura 5.
Messa a terra
Per evitare dei loop di corrente causati da una differente impedenza della linea di massa, si può suddividere in blocchi un circuito elettronico e separare la loro massa in modo da evitare dei loop di corrente tra i diversi circuiti (vedi figura 6)
Nel primo circuito, il potenziale di massa del primo stadio è influenzato dai blocchi 2 e 3, mentre lo stadio 2 è influenzato dal blocco 3. Questo fenomeno e’ identificato come accoppiamento comune della massa.
Mentre nel secondo circuito, il fenomeno precedentemente descritto non è presente ma per ridurre al minimo, eventuali disturbi presenti sulla linea di massa dobbiamo rendere queste connessioni più corte e possibile per ridurre al minimo le impedenze Z1, Z2 e Z3, per evitare la generazione di rumore provocate da induttori parassiti e impedenze disuniformi.
Se volete approfondire l’argomento, scrivetelo nei commenti.
Grazie.